In occasione dei Cinquanta anni dell'attribuzione a Giulio Natta dell'unico premio Nobel per la Chimica avuto dall'Italia, una riflessione sulle conseguenze che la scoperta del polipropilene, commercializzato con il nome di Moplen, ha avuto sul mondo degli oggetti e di conseguenza sugli usi e costumi della società. L'intervento, attraverso le immagini di artefatti di design anonimo o progettati da grandi designer, ripercorre questa storia a partire dagli anni Cinquanta quando gli oggetti in plastica iniziarono ad essere realizzati non più a imitazione di materiali considerati "nobili" come la tartaruga, l'avorio, la madreperla, ma ad avere una nuova identità - colorata, leggera, invasiva, povera, infrangibile, dozzinale o raffinata - che riusciva a veicolare la nascente idea di benessere e di una cultura della modernità sconosciuta nel nostro Paese. Una storia che si intreccia con quella del design Made in Italy.
Biografie
Cecilia Cecchini, laureata in architettura, è Professore Associato presso la Sapienza di Roma, Facoltà di Architettura. Fondatore e direttore del Master in Exhibit & Public Design. Curatore Scientifico della Fondazione Plart. Tra i volumi pubblicati: Le parole del design (ListLab, 2012); Silicon d (a cura di) (Artem, 2009); Mo... Moplen: Il design delle plastiche negli anni del boom (Rdesignpress, 2006); Plastiche: i materiali del possibile (Alinea, 2005.
Note
Patrocinata e sponsorizzata da AIM - Associazione Italiana di Scienza e Tecnologia delle Macromolecole e dalla SCI - Società Chimica Italiana, Sezione Liguria.
Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell'Università di Genova e CNR - ISMAC e il patrocinio dell'Ateneo genovese